lunedì 9 luglio 2007


Il prossimo numero sarà:

LA SIRIA BIZANTINA


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L’età macedone: dotti, militari, patriarchi.

In questo numero Porphyra tratta della cultura letteraria, degli eventi bellici e delle controversie religiose che animarono l’impero romano orientale sotto la dinastia macedone (867-1057). Lo fa ponendo in rilievo, sullo sfondo di eventi complessi e talora convulsi, alcune figure umane rappresentative di quei tempi e di quella civiltà: illustri personalità il cui ricordo vince l’oblio dei secoli accanto agli immaginari protagonisti dell’epopea acritica, insigni uomini d’arme accanto ad anonimi soldati.


venerdì 12 gennaio 2007

Il prossimo numero

La dinastia Macedone
867-1057


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Il nuovo numero "L'Esarcato 554-751"

L'Esarcato 554-751


Un cordiale benvenuto a tutti i lettori.

Se dovessimo descrivere con un’immagine il carattere peculiare di questo ottavo numero di Porphyra, dedicato all’Italia di età esarcale, non potremmo che paragonarlo (il tema, del resto, lo imporrebbe) ad una composizione musiva.
Le pagine che seguono, infatti, ospitano contributi che si soffermano su alcune tesserae del complesso e cangiante mosaico italico tra la fine del VI e la metà dell’VIII secolo.
Inizialmente il vostro sguardo sarà guidato verso il centro della composizione, Ravenna. Il prof. Antonio Carile ne ripercorre la storia dal trasferimento della sede imperiale (402) alla conquista longobarda (751), delineando in particolare l’intricata rete dei rapporti politici con Costantinopoli.
Dalla capitale esarcale passerete quindi alla Liguria, estremità nord-occidentale del nostro mosaico: la prof.ssa Sandra Origone ne analizza l’organizzazione amministrativo-difensiva in età bizantina e ne ricostruisce le vicende di storia militare sino alla conquista rotariana (643).
Il caso della Liguria è emblematico del destino cui andarono incontro porzioni sempre più consistenti del territorio italico, sottratte al controllo imperiale dall’espansionismo longobardo. Le fonti, piuttosto dettagliate sulle vicende propriamente militari, risultano sfuggenti invece riguardo allo stato della popolazione autoctona nelle regioni assoggettate ai nuovi conquistatori. Per questo motivo il dott. Nicola Bergamo ripercorre le pagine della Historia Langobardorum cogliendo e commentando nel testo, sullo sfondo degli avvenimenti bellici, ogni riferimento ai rapporti etnici tra Longobardi e Romani, tanto sul piano ideologico che su quello della concreta amministrazione civile

(segue nel file PDF)

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